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BONUS RISTRUTTURAZIONI 2020

BONUS RISTRUTTURAZIONI: COS’È E COME FUNZIONA

Il Bonus Ristrutturazioni è un’agevolazione fiscale regolata dall’articolo 16-bis del DpR 917/86 Tuir che spetta sugli interventi di ristrutturazione edilizia.

La detrazione relativa ai lavori di ristrutturazione edilizia non subisce modifiche rispetto allo scorso anno, con la novità che il bonus è stato prorogato fino alla fine del 2020 con gli stessi requisiti e modalità di fruizione.

Il bonus consiste in una detrazione del 50% per gli interventi di ristrutturazione fino ad una spesa massima di 96 mila euro sia per le singole abitazioni sia per i condomini, ivi compresa la manutenzione ordinaria.

Il contribuente per usufruire del bonus ristrutturazioni deve effettuare il pagamento di tutte le spese mediante il bonifico parlante o tramite bonifico ordinario riportante la stessa dicitura. Una volta consegnati tutti i documenti necessari, il contribuente ha la possibilità di detrarre il 50% delle spese sostenute per un massimo di 96000 euro, suddividendo l’importo totale dalla detrazione spettante, in 10 quote annuali di pari importo.

Il contribuente per fruire del bonus ristrutturazione deve pagare i lavori solo ed esclusivamente tramite il bonifico parlante, ossia mediante bonifici bancari o postali, carta di credito o debito, indicanti i seguenti dati:

  • Causale del versamento;
  • Codice fiscale;
  • Codice fiscale o Partita Iva di chi esegue i lavori.

Infine, per quanto riguarda la prima quota detraibile del bonus, questa è dichiarativa dall’anno successivo al sostenimento delle spese di ristrutturazione.

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BONUS RISTRUTTURAZIONE: LE SPESE AMMESSE

Le spese ammesse per la fruizione del bonus ristrutturazioni sono:

  • Interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia, indicati dall’articolo 3 del DpR 380/2001;
  • Intervento di ricostruzione o ripristino sull’immobile danneggiato a causa di calamità;
  • Interventi relativi alla realizzazione di autorimesse o posti auto;
  • Lavori finalizzati all’eliminazione delle barriere architettoniche come ascensori o montacarichi e l’installazione di strumenti idonei alla mobilità interna ed esterna di portatori di gravi handicap definiti tali in base alla legge 104;
  • Interventi prevenzione atti illeciti di cui sono ammesse le spese per l’acquisto di cancelli, porte blindate, videosorveglianza;
  • Interventi per la cablatura degli edifici e dell’inquinamento acustico;
  • Lavori finalizzati al conseguimento di risparmio energetico;
  • Adozione di misure antisismiche;
  • Bonifica dell’amianto;
  • Riparazione impianti di sicurezza domestica: riparazioni prese, sostituzione tubi del gas;
  • Installazione apparecchi per le rilevazioni del gas;
  • Vetri anti-infortunio;
  • Installazione corrimano.

Inoltre, per usufuire del bonus ristrutturazioni sono ammesse anche le spese di:

  • Progettazione;
  • Prestazioni professionali;
  • Per la messa in regola degli impianti elettrici e a metano;
  • Per l’acquisto dei materiali,
  • Per il rilascio della certificazione di conformità dei lavori;
  • Per perizie e sopralluoghi;
  • Iva, bollo e diritti: di concessioni, autorizzazioni e denuncia di inizio dei lavori;
  • Oneri di urbanizzazione;
  • Costi strettamente legati alla realizzazione degli interventi e agli adempimenti per fruire degli interventi agevolati.

Inoltre, non sono incluse le spese di trasloco e custodia mobili. In ogni caso, l’elenco completo delle spese ammesse al bonus ristrutturazioni è presente sulla guida dell’Agenzia delle Entrate.

ADDIO SCONTO IN FATTURA

Addio allo sconto in fattura per i cittadini che effettuano lavori di ristrutturazione all’interno dei propri appartamenti. Una misura durata pochi mesi e cancellata dopo le proteste di gran parte delle piccole e medie imprese del settore, ritenute penalizzate dalla norma.

Dal 1° gennaio, quindi, non ci sarà più lo sconto immediato da parte del fornitore sull’importo per cui il contribuente avrebbe diritto a ricevere la detrazione fiscale prevista dal Bonus Ristrutturazioni. Rimane, dunque, solo l’ipotesi della cessione del credito.

A esultare sono le piccole imprese che si sono dette più volte penalizzate dal meccanismo che favorisce, invece, le grandi aziende che non hanno problemi di capienza e possono anticipare lo sconto vedendoselo poi restituire in tempi molto lunghi.

Si ritorna ora al vecchio modello, quello applicato prima dello sconto in fattura: il contribuente che effettua lavori di questo genere si vedrà restituire parte della spesa nel giro di dieci anni come detrazioni fiscali.

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BONUS RISTRUTTURAZIONI 2020: A CHI SPETTA?

Le agevolazioni fiscali del bonus ristrutturazioni riguardano tutti i contribuenti assoggettati all’IRPEF o all’IRES che siano, o meno, residenti in Italia. Dunque, coloro che usufruiscono di questo bonus sono:

  • Proprietario;
  • Nudo proprietario;
  • Titolare di un reale diritto di godimento;
  • Locatario o comodatario;
  • Socio di cooperative;
  • L’imprenditore individuale ma solo per l’immobile non strumentale o merce;
  • Soggetto che produce redditi in forma associata, per cui società semplici, in accomandita semplice e soggetti a questi equiparati, imprese familiari, alle stesse condizioni previste per l’imprenditore individuale.

DOCUMENTI UTILI

Per fruire della detrazione fiscale del bonus ristrutturazioni al 50%, i contribuenti devono:

  • Inviare all’ASL, qualora prevista, la dichiarazione di inizio lavori tramite raccomandata;
  • Effettuare il pagamento delle spese tramite bonifico parlante o tramite bonifico bancario o postale, da cui devono risultare la causale del versamento, il codice fiscale del soggetto beneficiario della detrazione e il codice fiscale del beneficiario del pagamento;
  • Indicare nella dichiarazione dei redditi i dati catastali identificativi dell’immobile e la quota di detrazione, la detrazione totale infatti va divisa in 10 quote di pari importo e dall’anno successivo all’esecuzione degli interventi, si inizia a dichiarare la prima quota.

DOCUMENTI DA CONSERVARE

I documenti necessari per ottenere lo sconto IRPEF, da conservare e presentare in caso di controllo dell’Agenzia delle Entrate, sono:

  • Concessioni, autorizzazioni o comunicazione di inizio lavori, qualora non previsti occorre la dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà in cui deve essere indicata la data di inizio dei lavori ed il tipo di lavori eseguiti ed agevolabili con il bonus;
  • Domanda di accatastamento dell’immobile;
  • Ricevute di pagamento IMU;
  • Per i lavori condominiali: delibera dell’assemblea per l’esecuzione dei lavori e tabella di ripartizione delle spese;
  • Fatture e ricevute fiscali;
  • Ricevute dei bonifici di pagamento;
  • Dichiarazione di consenso all’esecuzione dei lavori;
  • Ricevute di invio della comunicazione ENEA.
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CONCLUSIONI

Questa tipologia di bonus sono di fondamentale importanza per coloro che decidono di ristrutturare casa e cercare di abbattere la propria capienza fiscale. Infatti, è utile conoscere in anticipo la possibilità di accedere a delle detrazioni fiscali per far sì che si possa ottenere un ingente risparmio sui lavori di ammodernamento della propria abitazione.

Infatti, questa serie di articoli aiuta il lettore a muoversi con facilità e dimestichezza tra i mille cavilli legali e burocratici legati alla fruizione degli incentivi fiscali parte di Bonus Casa 2020, tra cui Sismabonus e Ecobonus. Inoltre, sono utili non solo per coloro che già hanno deciso di ristrutturare casa ma specialmente per coloro che, invece, non lo hanno ancora fatto per via degli alti costi necessari.

Se hai dubbi a riguardo, su come e quando fruire degli incentivi fiscali o quali spese sono ammesse per le detrazioni fiscali, lascia un commento qui sotto e ti risponderemo al più presto!

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