CERTIFICAZIONE ENERGETICA

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CERTIFICAZIONE ENERGETICA: INTRODUZIONE

A partire dal 2005, la certificazione energetica degli edifici entra definitivamente a far parte della normativa italiana. Infatti, le classi energetiche sono state create per classificare le prestazioni energetiche di case e appartamenti sulla base di parametri funzionali e strutturali che determinano scientificamente l’uso di energia elettrica.

La suddivisione in classi avviene sulla base delle lettere dell’alfabeto, su una scala che classifica i consumi in ordine crescente, a partire dalla classe A4, fino alla G, per un totale di 10 classi.

La classificazione energetica serve dunque a stabilire quanto consuma un edificio, o meglio, a valutare quale impatto ha sull’ambiente in termini di consumi.

A tal fine, lo scopo del legislatore, che pone l’obbligo della certificazione energetica solo ad alcune categorie, è quello di ridurre lo spreco di energia, di contenere i consumi e di spronare sia il cittadino sia il mercato delle nuove tecnologie ad adottare e proporre soluzioni alternative a basso impatto ambientale.

La certificazione energetica degli edifici è una procedura di valutazione il cui scopo principale è quello di promuovere il miglioramento del rendimento energetico degli edifici. Infatti, la certificazione energetica prevede sia una sezione per la classe di isolamento termico sia una sezione relativa alla qualità dell’impiantistica ad alta efficienza energetica.

Come se non bastasse, in moltissime regioni italiane è previsto che ogni annuncio immobiliare debba chiaramente riportare la classe energetica del bene in vendita. Scopo di queste disposizioni è sostanzialmente quello di rendere edotti gli acquirenti di un edificio sui reali consumi energetici.

CLASSE ENERGETICA

Le classi energetiche sono dieci e ad ognuna è assegnato un punteggio che va da 1 per la meno efficiente a 10 per la più efficiente in base a degli intervalli specifici di valori energetici, o fascia di consumo.
Nella seguente tabella abbiamo riassunto i valori minimi e massimi di ogni classe e il punteggio a esse assegnato.

(la sigla EP indica l’indice di prestazione energetica).

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Il calcolo della classe energetica non è semplice. Innanzitutto, servono competenze specifiche e capacità valutative professionali e riconosciute. É infatti nata una nuova figura professionale associata a questo campo. A tal proposito, il certificatore energetico si occupa di effettuare la diagnosi energetica di un immobile per quantificare i consumi energetici dell’edificio in condizioni di utilizzo e climatiche standard a seconda della zona climatica.

Il certificatore energetico rilascia l’APE, Attestato di Prestazione Energetica, che contiene tutte le caratteristiche di un edificio dal punto di vista energetico inclusa la Classe Energetica cui l’immobile appartiene. Il documento dovrà essere redatto in conformità delle Linee Guida emanate col decreto ministeriale del 26 giugno 2009 o delle direttive regionali se esistenti.

Molto dipenderà dai materiali impiegati nella struttura, dalle dimensioni e dagli infissi, dall’utilizzo di fonti d’energia rinnovabile, dalla zona climatica o dagli interventi di miglioria e ottimizzazione che si è disposti a fare se si tratta di valutazione su nuova costruzione.

Occorre però non affidarsi a certificatori qualsiasi. Il vero certificatore energetico deve infatti possedere adeguata formazione per poter operare a norma di legge. Scegliete quindi solo certificatori riconosciuti, che abbiano valido attestato.

I bassi consumi non si traducono soltanto in un risparmio energetico per il proprietario dell’abitazione, ma anche in un abbassamento della bolletta energetica dello Stato e in una riduzione dell’inquinamento ambientale, un aspetto, quest’ultimo, troppo a lungo trascurato.

COSA CONTIENE LA NUOVA APE

La certificazione energetica può essere rilasciata soltanto da soggetti abilitati per legge e soltanto previo un sopralluogo nell’edificio oggetto di valutazione. Il documento ha una validità di 10 anni e deve contenere diversi dati fra cui:

  • innanzitutto, la prestazione energetica globale che includa, tramite i rispettivi indici, l’energia primaria totale e l’energia primaria non rinnovabile;
  • la classe energetica, calcolata attraverso l’indice di prestazione energetica globale ed espressa in energia primaria non rinnovabile;
  • la qualità energetica dell’edificio basata sugli indici di prestazione termica per il raffrescamento e il riscaldamento;
  • le emissioni di anidride carbonica;
  • L’energia esportata;
  • le proposte per il miglioramento dell’efficienza energetica dell’edificio;
  • le informazioni sugli incentivi e le altre agevolazioni per il miglioramento della prestazione energetica del fabbricato;
  • infine, i dati del professionista che ha effettuato il sopralluogo, la data e il tipo di software utilizzato per la valutazione.

Le classi energetiche non sono più 8, ma 10: si va da A4, la migliore, per poi scendere gradualmente con A3, A2, A, B, C, D, E, F, G, la peggiore.

EFFICIENZA ENERGETICA

Prima di addentrarci nell’analisi delle singole classi energetiche, facciamo una breve premessa che riguarda il significato di “efficienza energetica”. Quest’espressione, oggi, è molto di moda, ma spesso viene utilizzata senza sapere esattamente di cosa si sta parlando.

Si definisce, dunque, efficienza energetica di un edificio la capacità che quel determinato sistema ha di sfruttare l’energia che gli viene fornita e che serve a soddisfare il suo fabbisogno quotidiano nel migliore modo possibile.

Una casa efficiente è una casa che consuma poco e questo, evidentemente, ha delle ripercussioni dirette e significative sulle spese di gestione ordinaria.

I cosiddetti interventi di riqualificazione, volti a migliorare l’efficienza energetica di un edificio, si rivelano così molto utili per tagliare i consumi e le bollette, in particolar modo quelle del gas e dell’elettricità. Inoltre, è fondamentale per ricevere la certificazione energdetica per la propria abitazione.

L’efficienza energetica di un edificio può essere migliorata lavorando su quei fattori che causano dispersione di energia; su alcuni di essi è ovviamente impossibile intervenire, ma su altri si può sicuramente agire.

Per esempio è possibile isolare le superfici che sono esposte verso gli ambienti più freddi così come si può intervenire isolando e migliorando la qualità degli infissi o del tetto; la sostituzione di porte e finestre infatti può portare a considerevoli tagli della bolletta energetica.

CLASSI ENERGETICHE

Ma come vengono suddivise le classi energetiche delle case?

Ecco alcune indicazioni utili.

CLASSE A

La classe energetica A viene suddivisa nelle classi A1, A2, A3 e A4.

Rappresenta l’eccellenza in termini di efficienza energetica e di tutela dell’ambiente.

Una casa di classe A è un’abitazione ad impatto energetico che corrisponde quasi a zero.

Ci sono soltanto sprechi molto minimi.

Inoltre obbedisce alle norme antisismiche, ha un cappotto di isolamento termico, fa ricorso ad un impianto di riscaldamento ad alta efficienza.

I costi di gestione sono irrisori ed il confort abitativo all’interno dei singoli locali è davvero ottimale.

CLASSE B

Le classi B sono quelle dei consumi bassi e sostenibili.

Le abitazioni di questo tipo sono state sottoposte ad interventi di riqualificazione, hanno subito lavori sulla parte esterna, sono state oggetto di sostituzione dei serramenti.

In una casa classe B i consumi sono limitati ed il confort è davvero buono: insomma, tutto sommato, non ci si può davvero lamentare.

CLASSE C

La classe energetica C caratterizza tutti quegli immobili che hanno alcune caratteristiche principali.

Innanzitutto su tutti i termosifoni sono presenti delle valvole termostatiche.

Hanno una caldaia a condensazione e l’isolamento del sottotetto.

Si potrebbe dire che, un po’ come avviene con le votazioni scolastiche, un edificio in classe C, da un punto di vista energetico, merita comunque la sufficienza, niente di più e niente di meno!

Non si hanno prestazioni eccezionali, ma neppure grossi problemi, per cui, volendo, si può far qualcosa per migliorare, ma a conti fatti ci si può accontentare.

CLASSE D

La classe energetica D indica quelle abitazioni che sono state costruite in epoca relativamente recente, circa 15 anni fa.

Spesso queste case hanno subito degli interventi di riqualificazione.

Con la classe D iniziamo a scendere al di sotto della sufficienza e pertanto è bene pensare di attuare qualche intervento, seppur minimo, che consenta di migliorare la situazione, aumentando il comfort all’interno dei locali d’abitazione e limitando gli sprechi e le spese.

CLASSE E

Tra gli edifici costruiti tra gli anni ’70 e gli anni ’90 la classe energetica più diffusa è la E.

Sono abitazioni che presentano una caldaia a metano, anche se la qualità costruttiva di questi immobili non è particolarmente elevata.

A partire dalla classe E, fino poi arrivare alla classe G, è sempre bene porsi qualche domanda rispetto alla propria abitazione e a cosa sarebbe auspicabile fare per renderla più efficiente, perché indubbiamente in questi casi è possibile e doveroso far di meglio.

Una casa in classe E non è un problema solo in termini di costo, perché ha consumi abbastanza elevati, ma soprattutto è la sensazione di poco comfort che ha chi ci vive a risultare penalizzante.

CLASSE F

Indicano degli immobili in cui gli impianti di riscaldamento sono obsoleti.

Molti degli edifici risalenti alla fine degli anni ’70, inizio anni ’80, specie se non sono stati soggetti ad alcun tipo di intervento, rientrano in questa classe, per la quale vale tutto quanto detto rispetto alla precedente.

Possono avere anche degli infissi vecchi e un isolamento delle pareti e dei solai non molto adeguato.

CLASSE G

La classe energetica G indica la classe meno efficiente rispetto a tutte le altre.

Sono compresi in questa classe i vecchi immobili in muratura che non hanno subito interventi di coibentazione e che non hanno un sistema di riscaldamento.

la maggior parte degli immobili presenti sul territorio italiano, rientra in questa categoria. Proprio per questo motivo, in altra sede, ci soffermeremo abbondantemente su questa fantomatica e tanto demonizzata classe G, soprattutto allo scopo di capire in che modo trasformarla in qualcosa di meglio.

CLASSE NZEB

Ora, sarete naturalmente portati a credere che, da un punto di vista dell’efficienza energetica, una casa in classe A4 sia il top, ma attenzione dovrete subito ricredervi. In un prossimo futuro ci ritroveremo tutti a pensare esclusivamente ad edifici cosiddetti nZEB, sigla che letteralmente si traduce in “nearly Zero Energy Building”, ovvero edifici a energia quasi zero.

Una casa nZEB è un sistema ad altissima prestazione energetica, tanto da essere caratterizzato da un fabbisogno energetico così basso da risultare praticamente nullo. Questo è possibile non solo perché i consumi sono minimi, ma anche perché sono quasi completamente soddisfatti dallo sfruttamento di fonti rinnovabili.

Pochi lo sanno, ma il D.Lgs 192/2005, modificato poi a seguito della Direttiva Europea 31/2013 UE, tramite il D.L. 63 del 4 giugno 2013, stabilisce che nel nostro paese, tutti gli edifici di nuova costruzione a partire dal 1 Gennaio 2021 dovranno venir realizzati con modalità nZEB, mentre per ciò che concerne gli edifici pubblici l’obbligo è già scattato, a partire dal 31 Dicembre 2018.

COME SI CALCOLA L’EFFICIENZA ENERGETICA

La certificazione energetica non è altro che una procedura eseguita da un tecnico professionista che valuta i consumi energetici appunto di un’abitazione o di un edificio per mantenere determinate condizioni ambientali al suo interno.

In pratica, viene calcolato il consumo in Kilowatt in un’ora per metro quadro della struttura. Tale valutazione, assieme ad altre verifiche e dati, determina l’APE, cioè l’Attestazione di Prestazione Energetica della casa o dell’edificio. Questi risultati, poi, faranno rientrare la struttura all’interno di determinate classi energetiche.

Tuttavia, tanti sono i fattori che possono incidere sulla determinazione della valutazione finale dell’efficienza energetica di una struttura e sul suo inserimento all’interno di una particolare classe piuttosto che un’altra.

Tra questi fattori, per quanto riguarda un edificio, troviamo ad esempio i pavimenti, i sistemi di isolamento, le pareti, il tetto, gli infissi ed i confini delle sue mura. Per un’abitazione, invece, a parte gli elementi citati, anche la sua posizione all’interno dello stabile tende ad influire.

Esistono poi ulteriori sistemi che consentono di ridurre ancora il consumo energetico, come i pavimenti riscaldati, le caldaie a condensazione oppure i pannelli solari, fondamentali per il raggiungimento delle classi energetiche più efficienti, come può essere quella A4.

Tutti questi elementi, tuttavia, non assicurano un’abitazione perfettamente efficiente dal punto di vista energetico. Infatti, molto dipende dalla dispersione di calore riscontrata e, indirettamente, anche dalla qualità costruttiva della struttura.

Fortunatamente, a favorire questo genere di lavori vi è lo Stato, che garantisce a coloro che li svolgono particolari agevolazioni di natura fiscale. Nello specifico, un rimborso dal 50% al 65%, in un arco temporale di 10 anni, delle spese sostenute per lavori di ristrutturazione destinate al miglioramento dell’efficienza energetica di edifici ed abitazioni. Il tutto attraverso la dichiarazione annuale dei redditi.

COME SI CALCOLA LA CLASSE ENERGETICA

I fattori che entrano in gioco per determinare il fabbisogno energetico di un edificio e conseguentemente la classe di appartenenza dello stesso sono molteplici.

Le 10 classi energetiche dipendono sostanzialmente dal valore dal parametro Epgl,nren, ovvero dal cosiddetto indice di prestazione energetica globale non rinnovabile dell’edificio, che corrisponde all’energia totale consumata dall’edificio climatizzato per metro quadro di superficie ogni anno.

Ecco allora che è importante sottolineare come le nuove classi energetiche (così coma anche quelle precedenti) non consentano di comparare direttamente edifici differenti. Per confrontare le prestazioni di edifici diversi, si dovrà leggere il valore numerico di EPgl,nren, non la lettera che indica la classe di appartenenza.

Tenete conto che un APE è fatto di più pagine ed oltre ai dati dell’immobile, del suo proprietario e del certificatore che l’ha redatto contiene diverse altre informazioni:

  • gli indici di prestazione energetica di tutti gli impianti presenti;
  • le fonti energetiche utilizzate;
  • i consumi annui stimati di energia;
  • i valori di riferimento;
  • le emissioni di CO2;
  • l’energia prodotta ed esportata dall’edificio;
  • alcune raccomandazioni per il miglioramento dell’efficienza energetica dell’edificio;
  • la presenza di incentivi finanziari disponibili al momento del rilascio dell’APE;
  • l’opportunità di eseguire ulteriori diagnosi energetiche o eventuali note.

Da questo emerge chiaramente che nel 2017 il 56% delle vendite immobiliari ha interessato edifici in classe G, ovvero la peggiore di tutte, il 24% classi E ed F, il 13 classi C e D e solo il 7% degli atti di compravendita ha riguardato case ricadenti nelle classi energetiche migliori, A e B.

Allo stesso tempo, un agente immobiliare su due tra tutti quelli intervistati ritiene che l’APE non abbia gran peso sulla scelta finale di chi si accinge a comprare.

CERTIFICAZIONE ENERGETICA: CONCLUSIONI

AFFIDATI AD UN ESPERTO

Recenti studi dimostrano che in Europa circa il 40% dell’energia totale viene utilizzata ad uso residenziale e nel settore terziario e l’unico modo plausibile per abbassare i livelli di emissioni è quello di apportare un miglioramento dell’efficienza energetica degli edifici.

Subentra quindi il il Decreto Legislativo numero 192 del 2005 che stabilisce l’obbligo della certificazione energetica degli edifici con la redazione con rilascio di un Attestato di Prestazione Energetica  APE che assegna la classe energetica alla casa.

Per capire come possiamo migliorare la classe energetica di un edificio e di conseguenza iniziare a risparmiare sui consumi di casa per prima cosa è necessario scoprire i fattori che provocano dispersioni di energia.

Puoi iniziare quindi richiedendo un preventivo a una ditta di ristrutturazione edilizia che possa eseguire un rilievo presso l’immobile e consigliarti quali sono le modifiche da fare per migliorare la classe energetica dell’immobile con conseguente abbattimento dei consumi e quindi dei costi.

Un modo davvero efficace per migliorare la classe energetica e abbattere i consumi, facendo acquisire all’immobile un valore molto più alto rispetto a prima è senza alcun dubbio grazie all’installazione di pannelli fotovoltaici che possono abbattere in modo sostanziale i consumi.

Questo tipo di intervento è molto conveniente perché rientra all’interno degli Ecobonus che ti permette di avere una detrazione fiscale fino al 65% sull’acquisto di pannelli fotovoltaici.

VARIAZIONI DEL PREZZO DI VENDITA

In merito all’incidenza delle classi energetiche sul valore di un immobile, possiamo dire che immobili simili ma con classi energetiche differenti possono subire un’oscillazione sul prezzo di vendita che possono variare e arrivare anche al 30% a seconda che siano in classe A o G.

Per questo ti conviene richiedere un rilievo da parte di una ditta di ristrutturazione, almeno per renderti conto quanto costerebbe migliorare il tuo immobile in termini di classe energetica attraverso degli interventi mirati, se in futuro rivenderai l’immobile potresti riuscire a guadagnare diverse migliaia di euro tenendo in considerazione sempre i bonus fiscali prorogati anche quest’anno che ti permettono di risparmiare sulla ristrutturazione.

C’è da dire che migliorare la classe energetica attraverso una ristrutturazione o acquistare un appartamento in classe A rispetto a una classe G può portare nel tempo molteplici vantaggi in termini di consumi e di valore immobiliare che può prolungarsi nel tempo.

Di conseguenza migliorare la classe energetica di un immobile e richiedere una nuova certificazione energetica può aumentare il valore del bene con enormi vantaggi in termini di investimenti economici.

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Inoltre, se hai dubbi e hai bisogno di una consulenza per avere dei consigli personalizzati su come adoperare questo tipo di interventi e su come ricevere la tua certificazione energetica, puoi mandare una mail a valeriadesign@casaomnia.it

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