PAVIMENTI SOVRAPPONIBILI: CARATTERISTICHE

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PAVIMENTI SOVRAPPONIBILI: INTRODUZIONE

I pavimenti sovrapponibili su quelli esistenti rappresentano un’efficace soluzione da adottare in fase di ristrutturazione, se non si desidera rimuovere il pavimento esistente.

Quando si procede al restyling di un appartamento, uno degli interventi più frequenti è proprio la sostituzione del pavimento.

Negli alloggi datati infatti il pavimento si presenta spesso obsoleto o rovinato per cui, a meno che non sia in materiali pregiati come marmo o parquet che meritano di essere trattati e riportati a nuova vita, va sostituito.

Un intervento di rifacimento del pavimento prevede però le seguenti fasi:

  • demolizione del pavimento esistente e spesso anche del massetto di sottofondo;
  • scarico e trasporto a rifiuto delle macerie;
  • rifacimento del massetto;
  • infine, posa in opera del nuovo pavimento.

La somma dei costi delle varie lavorazioni ci fa capire subito che si tratta di un intervento piuttosto oneroso, una spesa che non sempre si è in grado di affrontare, soprattutto se la superficie dell’appartamento è ampia.

A questo inconveniente bisogna aggiungere ulteriori problemi, come:

  • innanzitutto, i tempi lunghi necessari per l’ultimazione dei lavori;
  • il fastidio determinato dal rumore e dalla formazione di polvere e detriti, soprattutto se si vive in condominio;
  • l’impossibilità a rimuovere il vecchio pavimento se l’immobile non è di proprietà, ma si è in affitto.

Ecco quindi che un pavimento sovrapponibile si rivela la soluzione più idonea.

COSA SONO?

I pavimenti sovrapponibili sono infatti quelli di spessore estremamente ridotto, tali da poter essere posati su un pavimento esistente.

Ne esistono in diversi materiali, tra cui:

  • ceramica;
  • legno;
  • laminato;
  • resina.
  • infine, vinile.

Tra questi dobbiamo però distinguere quelli che permettono il completo ripristino del pavimento preesistente e quelli che non lo consentono.

In genere, ciò è possibile quando non si utilizzano prodotti per l’incollaggio e quindi la superficie sottostante può essere riportata alle condizioni originarie, una volta rimosso.

Prima di procedere alla scelta di un pavimento sovrapponibile, bisogna però considerare alcuni fattori:

  • primis, tenere conto del peso del pavimento da sovrapporre e della capacità portante del solaio sottostante;
  • anche se di spessore ridotto, i nuovi pavimenti possono comportare la necessità di modificare leggermente le porte esistenti;
  • infine, il pavimento esistente deve presentarsi in buone condizioni, perfettamente piano e livellato.

Vediamo ora una breve rassegna dei pavimenti sovrapponibili più diffusi.

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PAVIMENTI SOVRAPPONIBILI IN CERAMICA ULTRASOTTILE

Innanzitutto, tra i materiali ceramici, il gres porcellanato è una tipologia particolarmente resistente e durevole, oltre che di grande impatto estetico.

Normalmente, una piastrella in gres porcellanato può avere uno spessore anche di 12 – 14 mm, il che può costituire un problema se usato in sovrapposizione.

La ricerca e gli studi compiuti negli ultimi anni hanno portato alla creazione di piastrelle con spessore di appena 3 mm, incluso uno strato di rinforzo in fibra di vetro da 0,5 mm, adatte invece allo scopo.

Per procedere alla posa di un pavimento in gres porcellanato sottile su un pavimento esistente, si seguono le seguenti fasi:

  • innanzitutto, pulire e preparare adeguatamente la superficie per migliorare la presa;
  • stendere un doppio strato di collante sia sulla superficie sia sulle piastrelle, in maniera uniforme e nella stessa direzione, con una spatola dentellata;
  • appoggiare la piastrella partendo dal lato lungo e farla aderire perfettamente al fondo;
  • inoltre, fare pressione con piccoli tocchi di una spatola di gomma, per evitare la formazione di bolle e vuoti;
  • eliminare gli eccessi di colla che fuoriescono;
  • inserire i distanziatori per creare le fughe;
  • infine, stuccare le fughe con i prodotti specifici.

PAVIMENTI SOVRAPPONIBILI IN RESINA

I pavimenti in resina sono una delle scelte più di tendenza in questo momento. Infatti, uno dei pregi maggiori di questo materiale è la possibilità di realizzare superfici monolitiche prive di soluzioni di continuità, senza quindi le tipiche fughe caratteristiche delle piastrelle ceramiche.

Ma il successo della resina è legato anche alla possibilità di consentire di realizzare un nuovo pavimento senza dover ricorrere a costosi e fastidiosi interventi di rimozione di quello esistente, grazie al suo spessore di pochi millimetri.

La resina può essere applicata su qualsiasi sottofondo, quindi anche un pavimento esistente, purché adeguatamente preparato e livellato.

Bisogna fare particolare attenzione solo all’eventuale presenza di umidità che può provocare crepe e lesioni.

Il rivestimento viene posato in tre passaggi, in modo da stratificare l’impasto e rendere la superficie resistente e durevole; poi viene lasciato asciugare per il tempo necessario a solidificarsi.

I tre strati sono costituiti da:

  • primer fluido;
  • resina poliuretanica;
  • infine, film di verniciatura.

PAVIMENTI SOVRAPPONIBILI VINILICI AUTOADESIVI

L’uso di pavimenti vinilici adesivi si è da poco esteso al settore residenziale, grazie al miglioramento estetico del prodotto, dovuto all’apporto della computer grafica.

Oggi infatti con il PVC si può imitare qualunque materiale, tra cui marmo e parquet, non solo nell’aspetto, ma spesso anche al tatto.

Disponibile in lame o quadrotte, inoltre si può applicare facilmente in modalità fai da te grazie alla presenza delle strisce biadesive.

L’importante è che il pavimento sottostante sia liscio e pulito. In caso contrario, bisogna livellarlo e applicare un fissativo di presa.

Uno dei vantaggi dei pavimenti vinilici è che non richiedono l’apposizione di un materassino fonoassorbente sottostante perché il materiale è già di per sé silenzioso al calpestio.

PAVIMENTI SOVRAPPONIBILI CON POSA FLOTTANTE

Tra le soluzioni di pavimenti sovrapponibili, quelli con posa flottante consentono di ripristinare in un secondo momento i pavimenti originari.

Infatti, questo tipo di posa in opera permette di evitare l’uso di colla o chiodi e, oltretutto, è realizzabile anche in fai da te.

Tra l’altro in questo modo il pavimento può anche essere smontato e rimesso in opera in altro luogo.

La posa in opera flottante, detta anche galleggiante, avviene sfruttando il sistema di incastro detto maschio-femmina.

Questa tecnica può essere adottata per:

  • parquet prefiniti in legno naturale;
  • laminati.

Prima della posa, sul pavimento deve essere poggiato un materassino in materiale isolante, da risvoltare lungo le pareti, dietro il battiscopa, al fine di:

  • uniformare la superficie di posa;
  • impedire la risalita di umidità;
  • infine, limitare la propagazione dei rumori.

Il tappetino può essere realizzato in vari materiali, come:

  • nylon;
  • guaina bituminosa;
  • lastra di polietilene espanso a cellule chiuse di circa 2 mm di spessore.

Dopo aver poggiato il materassino, è possibile procedere alla posa dei listelli partendo da una parete con la parte dell’incastro detta femmina.

Lungo il perimetro delle stanze deve essere sempre lasciato uno spazio di almeno 10 mm, da ricoprire con il battiscopa, per consentire al materiale di espandersi e contrarsi in maniera naturale in base ai cambiamenti di temperatura.

Il pavimento flottante si mantiene fermo su quello sottostante grazie al proprio peso.

METODI DI POSA

Per coprire un vecchio pavimento e creare una nuova pavimentazione, bella e accogliente, ci sono tantissime soluzioni e materiali. Negli ultimi decenni il mercato è andato sempre di più verso queste soluzioni, dando lo spunto per la nascita di nuove pavimentazioni sovrapponibili. 

I metodi di posa sono sostanzialmente due:

  • ad incollaggio totale e\o parziale;
  • in appoggio con posa flottante.

Pavimenti incollati o pavimenti in appoggio, sono entrambe soluzioni valide, per cui decidere tra i due diventa una scelta soggettiva. In ogni caso, meglio decidere prima  se si preferisce  incollare il nuovo pavimento sopra quello vecchio,oppure appoggiarlo.

Sicuramente quelli che stanno avendo più successo sono i pavimenti in appoggio, in particolare nei locali in affitto, dove capita spesso che non si possa incollare il nuovo, perché la proprietà non lo desidera.

Un altro motivo del successo dei pavimenti in appoggio è che non sono vincolanti, cioè si possono posare e sostituire facilmente, cambiando il look.

VANTAGGI

Se confrontata con la demolizione del pavimento ed il completo rifacimento del massetto, i pavimenti sovrapponibili presentano alcuni vantaggi:

  • è più economica: ci consente di risparmiare il costo della demolizione, dello smaltimento dei materiali di risulta, della realizzazione del nuovo massetto;
  • inoltre è maggiormente veloce: i tempi necessari per demolire e rifare il massetto e l’attesa della maturazione dello stesso allungano di almeno 20/25 giorni i tempi di cantiere

A fronte di questi vantaggi ci sono alcune differenze:

  • la realizzazione di un nuovo massetto ci permette di mantenere lo stesso livello del pavimento, senza dover alzare le porte interne, le porte blindate e le porte-finestre. Non sempre queste ultime due risultano facili da alzare al nuovo livello della piastrellatura sovrapposta;
  • la realizzazione di un nuovo massetto ci offre maggiori garanzie sulla tenuta dell’incollaggio. Infagtti, l’adesivo aggrappa perfettamente su un massetto mentre l’aggrappaggio su un vecchio pavimento, seppure migliorato da promotori di adesione, non raggiunge gli stessi livelli di adesione.

COME SI INCOLLANO LE NUOVE PIASTRELLE SU QUELLE ESISTENTI?

Per prima cosa occorre capire se è possibile realizzare la sovrapposizione. Perché sia possibile è infatti necessario che siano soddisfatte alcune pre-condizioni:

  • il vecchio pavimento deve essere saldo e ben coeso, non ci devono essere piastrelle staccate o che “suonano a vuoto”;
  • inoltre, la piastrellatura preesistente deve essere planare perché non si creino denti o dislivelli nella nuova pavimentazione.

Se queste due precondizioni sono rispettate la sovrapposizione si può realizzare. Le modalità di realizzazione prevedono:

  • stesura di un primer sulla superficie esistente che ha la funzione di migliorare l’aggrappaggio del collante sulla vecchia piastrellatura;
  • incollaggio delle nuove piastrelle possibilmente con il metodo della doppia spalmatura e dei cunei livellatori.

VERIFICHE DA FARE PRIMA DELLA SOVRAPPOSIZIONE

La decisione di procedere con l’incollaggio del pavimento anziché di demolire l’intero pavimento, come abbiamo visto, necessita di alcune verifiche.

Per controllare che il pavimento sia ben saldo e che “non canti a vuoto”, consigliamo di utilizzare una biglia di acciaio e di farla rimbalzare sulle vecchie piastrelle. Se la biglia rimbalza bene e con un rumore acuto la piastrella è correttamente incollata.

Se invece il rumore è sordo ed il rimbalzo è basso allora la piastrella va staccata e lo spazio va rasato.

Chiaramente se nella superficie da pavimentare vi sono troppe piastrelle scollate non è il caso di procedere con la sovrapposizione ma si dovrà demolire e smantellare l’intero pavimento.

Per verificare la planarità del pavimento si può utilizzare un laser oppure, in mancanza, una pertica da due metri da posizionare in tutte le direzioni per scoprire eventuali avvallamenti o cunette. Se la displanarità è eccessiva occorrerà rimuovere il pavimento e rifare il massetto.

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QUANTO COSTA LA SOVRAPPOSIZIONE DI NUOVE PIASTRELLE?

I prezzi dei pavimenti sovrapponibili variano in base al materiale usato, i metri quadri da realizzare, la finitura, etc.

Attualmente, i costi dei vari tipi di pavimenti sovrapponibili sono:

  • ceramico: il costo può variare dai 20,00 ai 40,00 euro al mq;
  • vinilico dai 8,00 ai 15,00 Euro al mq;
  • laminato dai 7,00 ai 20,00 Euro al mq;
  • vinilico autoadesivo dai 15,00 ai 20,00 Euro al mq;
  • vinilico flottante dai 20,00 ai 40,00 Euro al mq.

I costi si riferiscono al solo prezzo del materiale, al quale bisogna aggiungere il trasporto, movimentazione, i materiali occorrenti per la posa, l’eventuale preparazione del fondo e la manodopera totale.

Per quanto riguarda i costi dei pavimenti in cemento spatolato e resina, non è semplice stabilire un prezzo abbastanza attendibile poiché entrano in gioco vari fattori, come:

  • i metri quadri di intervento;
  • il tipo di cemento o resina, se autolivellante;
  • il grado di finitura;
  • l’eventuale rifacimento del sottofondo, etc.

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